martedì 30 ottobre 2012

parola di fèffs... :)

estratto  da una chat di oggi  con autorizzazione della co-protagonista, la mitica Fèffs... :)

feffs:
"Vabbè che mi è piaciuto l'ho detto, anche se all'inizio non me lo aspettavo, non è il tipo di libro che sono abituata a leggere.
Poi è probabilmente uno dei libri più originali che abbia letto (e potrebbe non sembrare, ma ne ho letti parecchi:'D), perchè la trama è diversa dal solito romanzo ambientato sulla terra:)
Poi inserire i personaggi storici e famosi è una genialata, tiene incollati alle pagine pensando "chi è il prossimo che spunterà fuori? Lo riconosceró?" (Quindi mette anche alla prova la cultura del lettore e questa cosa l'adoro).
Peró mi deve togliere un dubbio: perchè proprio il nome dirtydancing? Sarei capace di non dormirci la notte! "

bdm:
"devo confessarti che il nome del protagonista
nasce da ... un errore... :)
i primi racconti
li ho scritti su un forum
di scrittori aspiranti e/o dilettanti
(io mi ascrivo alla seconda categoria)
in cui mi divertivo anche a rielaborare in modo surreale
delle polemiche assurde che ogni tanto nascevano tra i partecipanti
...tra le cose più assurde ci sono in genere i nick.
uno di questi,
scelto da un amico dal gusto particolarmente incline al gotico,
era "dertodesking"
leggendo di corsaio avevo registrato "dirtydancing"
quando gliel'ho detto
si è scandalizzato
"noooooo, der todesking!!!! "
e ha cominciato a narrarmi di questa opera imperdibile
della cinematografia mondiale,
un horror tedesco degli anni 70 mi pare,
che, da quello che ho capito, ci possiamo bellamente risparmiare.
però la cosa mi ha fatto troppo ridere
e ho cambiato il mio nick sul forum
in "dirtydancing", appunto.
(anzi, per la precisione ho realizzato un altro account con quel nick)
...
posso copiaincollare sul mio blog
dove raccolgo il materiale che riguarda il libro?

feffs : "Certo:)"

bdm: "grazie..."

feffs: "Di nada:D"

sabato 27 ottobre 2012

però... :)

grazie a Martina per la foto... :)

giovedì 18 ottobre 2012

resoconto della presentazione di sabato 22 ottobre 2012 a Cori
http://www.provincialatinatv.it/notizie/dettaglio.php?id=40794

lunedì 15 ottobre 2012

direttamente dal blog di andrea rezzonico

"Non so se sopravviverò a questa recensione


Ho conosciuto Bruno Di Marco nella scorsa primavera, da Piermario. Bruno è un ragazzo di media altezza, simpatico ed educato, porta degli occhialetti leggeri e, a dire il vero, dimostra meno anni di quelli che in realtà ha; è un architetto e un professore, ed è – soprattutto – uno scrittore che apprezzo. La prima volta che mi sono imbattuto in qualcosa di suo è stato al Chet, dove sempre nell’ultima famosa primavera una sera lesse un racconto dal titolo, mi pare, di Battaglia navale. Qualche tempo dopo ho assistito alla presentazione del suo primo romanzo, Non so se sopravviverò a questa vita, testo su cui volentieri voglio spendere qualche parola. Ora qualche maligno dirà: «E che vi fate le recensioni da soli? Magari il libro fa schifo ma dato che è un tuo amico tu invece scrivi che è bello e che va comprato». No, lettore malfidato, non lo scrivo perché non sono fesso: il libro bello e che va comprato è il mio, che Bruno se la cava già bene da solo. Tiè.
Come dicevo, mesi fa il libro di Bruno è stato presentato alla libreria Piermario & Co, a Latina, e a presentarlo è stato nientemeno che Antonio Pennacchi, premio Strega nonché autore molto vicino all’Anonima Scrittori di cui lo stesso Bruno faceva parte. Di quella presentazione ricordo bene – oltre al ramo intrecciato che Pennacchi ha preteso, per incoronare simbolicamente Bruno come scrittore - che proprio il maestro Pennacchi ha tenuto a specificare che il libro aveva una sua dignitas; ovviamente, se il libro fosse stato di un altro autore mi sarebbe un po’ roduto (si chiama invidia, ne soffrono un sacco di scrittori, me compreso), ma per Bruno ne sono stato contento e mi sono comprato il libro appena possibile. E, finalmente, arrivo al punto.
Inizio con il dire che il libro la sua dignitas ce l’ha davvero. In Non so se sopravviverò a questa vita vengono raccontate le avventure di Dirtydancing, reporter appena passato a miglior vita che si ritrova in un Paradiso leggermente diverso da quello che è nell’immaginario collettivo. Innanzitutto, nell’aldilà progettato (è proprio il caso di dirlo, e leggendo il testo scoprirete il perché) da Nostro Signore non esistono né purgatorio né inferno; è normale, dunque, trovarci sia tutta una schiera di Santi (alcuni dei quali accompagnano il nostro, fornendogli dritte su come funzionano le cose lassù) ma anche personaggi assai meno raccomandabili, fra cui un certo sig. Poorpotter che, è chiaro fin da subito, non ce la conta giusta. Subito l’istinto del reporter del protagonista si fa sentire, e con lui mano a mano anche noi ci ambientiamo e ci poniamo delle domande su quello che effettivamente è nascosto dietro la burocrazia celeste (!) in questo Paradiso dimarchiano che, ce ne rendiamo conto, con il proseguio della lettura si fa sempre più somigliante al nostro mondo.
Perché la migliore intuizione dell’autore, almeno secondo me, sta proprio nel non voler considerare l’idea classica del Paradiso, quella con gli angeli che suonano l’arpa per intenderci, in favore di un Paradiso tutt’altro che tradizionale; così, accanto alle tante anime celebri che incontreremo nel corso della narrazione, l’autore popola questo particolare Paradiso anche di tanti simulacri, vale a dire “doppioni” di persone che sono ancora in vita; ecco che accanto a personaggi del passato quali Groucho Marx e Picasso, Neruda e Marinetti, Chaplin e Hammurabi, Dirtydancing incontra altri individui i cui nomi – come accadeva negli albi di Topolino – sono storpiati al solo scopo di farci sorridere senza voler dissimulare le vere identità dei personaggi, come ad esempio accade per la famosa tennista Sharapallinanova, il professor Umberto Erto o lo stesso Ausonio Piumacchi.
Fra speculazioni edilizie, angeli assai attraenti e improbabili bar celesti, il nostro Dirtydancing dovrà arrivare a chiudere quella che è la sua inchiesta più importante, incerto – come il titolo suggerisce – se sopravviverà a questa vita.

sabato 13 ottobre 2012

invito per la presentazione a Cori... :)