lunedì 4 maggio 2009

NEMESI ATIPICA (the director's cut) - parte 1

PRIMO SOLILOQUIO INTRODUTTIVO
“…allegare curriculum vitae…cazzo! Il curriculum. Sta storia del curriculum mi da ai nervi. che ci scrivo? Il sottoscritto,nato a,il,percorso scolastico, liceo,università, i corsi di specializzazione,master,le pubblicazioni e fino a qui bene, anzi benissimo. Ma esperienze lavorative che ci scrivo? Che sono sette anni che, a parte stage di formazione professionali pagati profumatamente dal sottoscritto, ho fatto solo lavori a tempo determinato al massimo di tre mesi? Che sono iscritto a tutte le agenzie di lavoro interinale del mondo? Che sono quasi tre mesi che faccio il magazziniere qua dentro agli ordini di quel cafone ignorante del capomagazziniere, con un collega mentalmente handicappato che mi piglia costantemente per il culo e la segretaria bonazza che non mi degna di uno sguardo?
Ma guardali ‘sti tre stronzi .io che approfitto della pausa per cercare un nuovo lavoro e loro che fanno comunella alla faccia mia. Il capomagazziniere, ‘sto pennellone semicalvo con l’helicobatter pilori incancrenito, crede di essere chissà chi solo perché può angariare me e quel tonto di Mario che neanche lo capisce. Ma soprattutto fa il galletto con la segretaria e quella ride come un’idiota per quei complimenti da bar che le rivolge. Almeno fossero frasi originali e non quelle che ricicla dagli amici del bar dove va ogni mercoledì sera. Quelle poche volte che riesco a rivolgerle la parola io mi sforzo di farle omaggio di frasi galanti originali piene di citazioni colte e quella mi guarda come se avessi scoreggiato e fa la faccia storta. E lo scemo ride. E mi piglia per il culo.
Mi trattano come fossi un essere inferiore
Li odio. Li odio tutti. Come odio sta società malata che premia i peggiori metendoli ai posti di comando e quelli come me invece a sbattersi per mettere insieme il pranzo con la cena. Lo studente brillante che ero e che non ha accettato di piegarsi a chiedere favori a squallidi personaggi capaci solo di far carriere leccando il culo al potente di turno può andare a testa alta. Questo si, testa alta. Anche perché sto nella merda e quindi è meglio che la testa la tengo fuori.
Basta però! basta accettare passivamente e basta. Tu, società mi dichiari guerra. E guerra sia. La mente brillante dello studente che ero ristabilirà la giusta gerarchia. Vedremo chi è inferiore. Come vendicarmi lo so già. Ho visto tutti i films sui serialkiller e ho letto tutto sherlockholmes. Concepirò delitti perfetti.
Sceglierò le mie vittime. Sarò giudice e arbitro del loro destino. Desidererò quando la loro squallida, misera vita di lacchè el sistema avrà fine. SI! Sarò l’angelo della vendetta.
E so già quale sarà il primo ad essere punito”


SOLILOQUIO PRIMO TENTATIVO
Tentativo uno: il capomagazziniere
“Ho studiato tutto: il percorso, i movimenti i tempi. Il capomagazziniere va al bar”ciccio” tutti i mercoledì sera alle 10. gioca a carte con i soliti tre, fa le solite battute, solite considerazioni sulle mignotte, tutti gli altri per quelle dell’est, lui per quelle di colore, birra e gazzosa, come beveva il nonno, dice lui. Poi a secondo di quanto ha perso torna casa in un orario che varia dalle 1,30 alle 2,30. rispetto al percorso diretto fa la solita deviazione per vedere le mignotte , che secondo me non ha mai avuto il coraggio di frequentare, nonostante le chiacchiere. E comunque passa vicino questo portone che è il punto ideale. E anche questa notte invernale è ideale: la nebbia intensa mi permetterà di avvicinarmi senza che se ne accorga,. Poi un colpo perfetto con il cric alla base del collo, come nelle prove che ho fatto con il manichino dell’Upim, ed è fatta, secco! Certo che forse appostarmi qui a mezzanotte è un po’ presto ma non voglio lasciare niente al caso. Ripassare il piano allora una volta fatto secco bisogna far sparire il corpo. Così la polizia penserà che è scappato all’estero . eh me l’ha detto Mario che secondo lui il capomagazziniere si frega i soldi dalla cassa d’accordo son la segretaria. Vai a vede’ so’ pure amanti sti due stronzi! Certo che il freddo stasera non scherza! Sto pure un po’ leggero. E vabbè mica mi potevo imbacuccare. Devo essere sciolto nei movimenti, leggero e letale come diceva quel giornaletto coi ninja . certo cazzo che l’umidità di penetra nelle ossa, mi verranno i reumatismi, ci sarà la mutua per i serialkiller? Vabbè che so’ ancora aspirante serialkiller, nel senso che devo ancora comincia. Stasera è il debutto! Ci vuole un po’ di training autogeno …dai sono l’angelo vendicatore… O l’angelo sterminatore. …Vabbè l’angelo della morte. Porta la punizione divina. Cazzo! Non ho pensato a qualche frase ad effetto da dirgli prima di colpirlo che so: è l’ora per te, bastardo! No così pare un western , allora : hai finito di angariare i lavoratori per dare sfogo alla tua frustrazione! Troppo lungo, non sto ancora a metà che quello se ne scappato a casa. O dalla polizia. …Oppure capace che mi mena direttamente che è pure più grosso di me. ..No,no meno subito e bene… Solo che sto freddo… mi sta congelando,… il braccio è tutto intorpidito…e non sento più i piedi,….magari provo a muoverli un po’,.. poco però che magari arriva adesso … e mi sente…. faccio pure fatica …a tenere gli occhi aperti….sta nebbia è terribile non si vede niente… È tutto bianco …..lattiginoso….sembra che lo sguardo….. ci galleggi dentro…mi fanno male gli occhi…quasi quasi li chiudo… solo un momento…l’angelo sterminatore con.. gli occhi chiusi……e porto …la ………”


PRIMO PRONTO SOCCORSO
“Ti sei svegliato, finalmente”
“…dove..”
“Pronto soccorso. Non ti muovere. Hai una coperta termica addosso e sei attaccato ad un monitor cardiaco.”
“…eh…”
“ora devo praticarti delle flebo “calde”
“Ahi”
“Fermo! Lo so che ti fanno male, servono a ristabilire la temperatura normale,e quindi te le devo applicare ma lo so che fanno un po’ male”
“..che è successo ?”
“ti hanno portato qui stamattina verso le quattro, semiassiderato. Ti ha trovato uno che ha detto che ti conosce, che lavora con te, il tuo capo mi pare.”
“…il capo? …il capomagazziniere!!!”
“appunto ha detto che stava rientrando a casa verso le 3,30 del mattino è ti ha trovato per terra svenuto con il cric in mano”
“il cric?”
“si, ma non ti preoccupare, ha detto che andava a vedere lui dove sta la tua macchina e a far cambiare la gomma a terra. Che fai piangi? Te l’ho detto che queste fiale fanno un po’ male”
“ma, dottoressa, quante ne devo fare?”
“potrebbero bastare, ma ne faccio ancora qualcuna perché voglio essere sicura che facciano effetto.”
“ma…”
“ora zitto! E poi io sono infermiera”

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