domenica 16 dicembre 2012

Sassari, mon amour... :)

grazie a Livia
grazie a Lucia
grazie a Mario
grazie a Roberto
grazie alle danzatrici (Elena M., Eleonora, Elena C.)
grazie a tutta Estemporada
grazie a Sassari... :)

lunedì 10 dicembre 2012

fermenti...

Ieri ho partecipato a questo confronto,
"Riflessioni urbane",
scoprendomi difensore
della mia città,
nonostante tutto.
Mi sono dichiarato contro-corrente
non perché non vedessi 
le ragioni di quanto sostenuto
dagli altri partecipanti all'incontro, ma
i tanti problemi denunciati ieri,
primo fra tutti l'apatia culturale
che sembra regnare sovrana,
non sono solo di questa città,
li condividiamo con il resto del mondo.
Mi sembrava giusto 
sottolineare come
negli ultimi anni
si registri sempre più forte
un'esigenza di "qualità culturale".
Si moltiplicano gli eventi,
gli incontri, le mostre,
i concerti
anche se manca la capacità di fare rete.
Questa dovrebbe essere la funzione
dell'amministrazione comunale,
probabilmente o di un altro ente
che si ponga come punto di riferimento.
Nel frattempo
compito di ognuno di noi
dovrebbero essere quello di sostenere
tutte le iniziative  di singoli,
animati da talento e coraggio,
che mettono in moto
"generatori di cultura".
Il fermento c'è
e non è poco...



giovedì 6 dicembre 2012

Come menadi apollinee...


Come menadi apollinee

Appaiono come
menadi apollinee,
danzano fluide

con solida leggerezza. 

Plasmano lo spazio
Con il movimento dei loro corpi
Sono i pennelli,
sono i colori

di fascinosi e inquietanti quadri d’aria.
Il vuoto appare poiché
pensato,
progettato,
è anch’esso protagonista.

“...ricerco da anni la forma nel vuoto che si crea
tra il corpo
e lo spazio
e tu l'hai vista
allora è possibile...”

Visualizzo
le turbolenze
intorno ai corpi
che il movimento genera,
ritrovo Boccioni.
Lo spazio si vitalizza
e le forme dinamiche
riverberano fino a me, 

seduto in ammirazione,
mi penetrano dentro  
e mi possiedono.

venerdì 30 novembre 2012

prossima tappa: sassari!

a sassari, a sassari... :)
grazie a Estemporada e a Livia.

mercoledì 28 novembre 2012

incontro alla s.m.s. "virgilio marone"

bel pomeriggio alla scuola media
"Virgilio Marone" di Pomezia.
i ragazzi sono stati fantastici,
guidati dalla prof. Elisabetta
hanno sopportato il sottoscritto
parlare per un'ora dei suoi libri
e del suo rapporto con la scrittura.
hanno posto domande,
hanno seguito interessati.
meritava davvero
affrontare la pontina
in un giorno di pioggia
per vivere tutto questo.
grazie a tutti... :)


domenica 18 novembre 2012

presentazione alla feltrinelli - dieci settembre duemiladodici

presentazione alla "feltrinelli" di latina

martedì 30 ottobre 2012

parola di fèffs... :)

estratto  da una chat di oggi  con autorizzazione della co-protagonista, la mitica Fèffs... :)

feffs:
"Vabbè che mi è piaciuto l'ho detto, anche se all'inizio non me lo aspettavo, non è il tipo di libro che sono abituata a leggere.
Poi è probabilmente uno dei libri più originali che abbia letto (e potrebbe non sembrare, ma ne ho letti parecchi:'D), perchè la trama è diversa dal solito romanzo ambientato sulla terra:)
Poi inserire i personaggi storici e famosi è una genialata, tiene incollati alle pagine pensando "chi è il prossimo che spunterà fuori? Lo riconosceró?" (Quindi mette anche alla prova la cultura del lettore e questa cosa l'adoro).
Peró mi deve togliere un dubbio: perchè proprio il nome dirtydancing? Sarei capace di non dormirci la notte! "

bdm:
"devo confessarti che il nome del protagonista
nasce da ... un errore... :)
i primi racconti
li ho scritti su un forum
di scrittori aspiranti e/o dilettanti
(io mi ascrivo alla seconda categoria)
in cui mi divertivo anche a rielaborare in modo surreale
delle polemiche assurde che ogni tanto nascevano tra i partecipanti
...tra le cose più assurde ci sono in genere i nick.
uno di questi,
scelto da un amico dal gusto particolarmente incline al gotico,
era "dertodesking"
leggendo di corsaio avevo registrato "dirtydancing"
quando gliel'ho detto
si è scandalizzato
"noooooo, der todesking!!!! "
e ha cominciato a narrarmi di questa opera imperdibile
della cinematografia mondiale,
un horror tedesco degli anni 70 mi pare,
che, da quello che ho capito, ci possiamo bellamente risparmiare.
però la cosa mi ha fatto troppo ridere
e ho cambiato il mio nick sul forum
in "dirtydancing", appunto.
(anzi, per la precisione ho realizzato un altro account con quel nick)
...
posso copiaincollare sul mio blog
dove raccolgo il materiale che riguarda il libro?

feffs : "Certo:)"

bdm: "grazie..."

feffs: "Di nada:D"

sabato 27 ottobre 2012

però... :)

grazie a Martina per la foto... :)

giovedì 18 ottobre 2012

resoconto della presentazione di sabato 22 ottobre 2012 a Cori
http://www.provincialatinatv.it/notizie/dettaglio.php?id=40794

lunedì 15 ottobre 2012

direttamente dal blog di andrea rezzonico

"Non so se sopravviverò a questa recensione


Ho conosciuto Bruno Di Marco nella scorsa primavera, da Piermario. Bruno è un ragazzo di media altezza, simpatico ed educato, porta degli occhialetti leggeri e, a dire il vero, dimostra meno anni di quelli che in realtà ha; è un architetto e un professore, ed è – soprattutto – uno scrittore che apprezzo. La prima volta che mi sono imbattuto in qualcosa di suo è stato al Chet, dove sempre nell’ultima famosa primavera una sera lesse un racconto dal titolo, mi pare, di Battaglia navale. Qualche tempo dopo ho assistito alla presentazione del suo primo romanzo, Non so se sopravviverò a questa vita, testo su cui volentieri voglio spendere qualche parola. Ora qualche maligno dirà: «E che vi fate le recensioni da soli? Magari il libro fa schifo ma dato che è un tuo amico tu invece scrivi che è bello e che va comprato». No, lettore malfidato, non lo scrivo perché non sono fesso: il libro bello e che va comprato è il mio, che Bruno se la cava già bene da solo. Tiè.
Come dicevo, mesi fa il libro di Bruno è stato presentato alla libreria Piermario & Co, a Latina, e a presentarlo è stato nientemeno che Antonio Pennacchi, premio Strega nonché autore molto vicino all’Anonima Scrittori di cui lo stesso Bruno faceva parte. Di quella presentazione ricordo bene – oltre al ramo intrecciato che Pennacchi ha preteso, per incoronare simbolicamente Bruno come scrittore - che proprio il maestro Pennacchi ha tenuto a specificare che il libro aveva una sua dignitas; ovviamente, se il libro fosse stato di un altro autore mi sarebbe un po’ roduto (si chiama invidia, ne soffrono un sacco di scrittori, me compreso), ma per Bruno ne sono stato contento e mi sono comprato il libro appena possibile. E, finalmente, arrivo al punto.
Inizio con il dire che il libro la sua dignitas ce l’ha davvero. In Non so se sopravviverò a questa vita vengono raccontate le avventure di Dirtydancing, reporter appena passato a miglior vita che si ritrova in un Paradiso leggermente diverso da quello che è nell’immaginario collettivo. Innanzitutto, nell’aldilà progettato (è proprio il caso di dirlo, e leggendo il testo scoprirete il perché) da Nostro Signore non esistono né purgatorio né inferno; è normale, dunque, trovarci sia tutta una schiera di Santi (alcuni dei quali accompagnano il nostro, fornendogli dritte su come funzionano le cose lassù) ma anche personaggi assai meno raccomandabili, fra cui un certo sig. Poorpotter che, è chiaro fin da subito, non ce la conta giusta. Subito l’istinto del reporter del protagonista si fa sentire, e con lui mano a mano anche noi ci ambientiamo e ci poniamo delle domande su quello che effettivamente è nascosto dietro la burocrazia celeste (!) in questo Paradiso dimarchiano che, ce ne rendiamo conto, con il proseguio della lettura si fa sempre più somigliante al nostro mondo.
Perché la migliore intuizione dell’autore, almeno secondo me, sta proprio nel non voler considerare l’idea classica del Paradiso, quella con gli angeli che suonano l’arpa per intenderci, in favore di un Paradiso tutt’altro che tradizionale; così, accanto alle tante anime celebri che incontreremo nel corso della narrazione, l’autore popola questo particolare Paradiso anche di tanti simulacri, vale a dire “doppioni” di persone che sono ancora in vita; ecco che accanto a personaggi del passato quali Groucho Marx e Picasso, Neruda e Marinetti, Chaplin e Hammurabi, Dirtydancing incontra altri individui i cui nomi – come accadeva negli albi di Topolino – sono storpiati al solo scopo di farci sorridere senza voler dissimulare le vere identità dei personaggi, come ad esempio accade per la famosa tennista Sharapallinanova, il professor Umberto Erto o lo stesso Ausonio Piumacchi.
Fra speculazioni edilizie, angeli assai attraenti e improbabili bar celesti, il nostro Dirtydancing dovrà arrivare a chiudere quella che è la sua inchiesta più importante, incerto – come il titolo suggerisce – se sopravviverà a questa vita.

sabato 13 ottobre 2012

invito per la presentazione a Cori... :)

sabato 29 settembre 2012

Una penna per il compasso e la squadra: Bruno Di Marco l'Architetto Scrittore. Letteratura Italiana o Letteratura Artistica? di Elisabetta Stipo

Un Architetto autore di racconti è giunto al suo esordio di romanziere. Dal disegno al progetto, dall'Anonima Scrittori, il viaggio comico surreale  ispirato a Dante del  reporter Dirtydancing, l'angelessa Mandolina conosciuta in un bar, Seba, il Serafico Gabriele, San Paolo, San Nicodemo, Ausonio Pennacchioso (chiaro riferimento allo scrittore Antonio Pennacchi) diverte il lettore che in 28 cronache e un epilogo si trova in un vortice di voci fuori campo, immagini, spettri, anime illustri ispirate alla Letteratura Italiana da Ugo Foscolo a Marinetti, Kafka che prende appunti, Proust sul palco per la gara letteraria, Neruda, il Sommo Dante del Canto V nel girone dei lussuriosi


<< che secondo lei Paolo e Francesca solo un bacio s'erano dati? Io ho provato a insistere: “se quelli stanno nei lussuriosi qualcos'altro hanno combinato”,[...]

Con gesto sì rapido e veloce
slacciommi della mia veste il busto
e sorpreso rimase senza voce

nel veder lo petto mio angusto
gli occhi suoi parevan fiammelle
come fari di arrapato gusto

Empiendosi le mani di mammelle
Con foga si tuffò sul fiero pasto
che mai egli ne vide di più belle

e ormai ardimentoso e lesto
estrasse...(1)>>

 ispirate al teatro Ermete Zacconi, al Cinema da Chaplin a Sordi ai pittori :

 <>(2)

 tra la nebbia della Cronaca 1 <> all'autobiografica confessione <> nel linguaggio dell'italiano comune che unito al vernacoliere tra alcune battute in romanesco e altre in napoletano con qualche prestito linguistico inglese, francese e citazioni latine, a volte anche ossessionanti  dubbi su apocope ed elisione,il metalinguaggio e l'italiano maccheronico  ricordano Gadda de La Cognizione del Dolore,il quasi maniacale rigore nella descrizione degli <-fase libretto di istruzioni o del descriptologo[...]
-fase approccio diretto o del meccanico[...]
-fase  mistica o del rito apotropaico[...]
-fase dell'approccio personale o dell'ok corral[...]
-fase del  metodo “fonzie”[...]
-fase catarsi finale[...]
-L'appalto-concorso per il Purgatorio.Ci sono i risultati.
-E quindi?
-Quindi nessun gruppo è riuscito a presentare progetti, a eccezione uno. E quello, infatti, è stato giudicato vincitore.
-Ma come è possibile che nessun altro abbia presentato progetto?
-Non lo so. Vorrei capirlo anche io.
-Ma chi ha vinto?
-Il gruppo presieduto da uno che conosci bene il signor Damien C. Poorpotter.>>(3)

E' un gioco di montaggio e smontaggio in cui l'autore si diverte a tornare nel proprio subconscio e vuol divertire  il lettore trascinandolo in un trasfert con proprie regole non controllate dall'Io narrante che usa il “noi”  per ripensare i miti, i personaggi fiabeschi e tutto l'immaginario del bambino e del ragazzo in un confuso sapere come nella tempesta ormonale dell'adolescente che solo in età adulta potrà avere un ordine.
L'UMORISMO ESTREMO HA UNA MADRE (DI TUTTE LE BATTAGLIE) : DAFNE, DETTA LA FATA TURCHINA, CONTRO EURIDICE MISANDRA – SOLO PER STASERA.(4)


L'Io narrante prende coscienza e sostituisce il nebuloso “noi” ma i controlli della coscienza portano al risveglio, al contatto con la realtà, viva, calda, dolce della Vita che riserva ancora sorprendenti esperienze con il “Sapore dolce in bocca”.
I rumori della macchina dell'elettrocardiogramma della clinica del Dottor Darwin Frittella  concludono l'opera  con il saluto degli onirici personaggi perchè sono intervenuti i miracolatori
<<-ciao br="br" mandolina.="mandolina.">-Ciao, Dirtydancing.>>


Nota 1 p. 19 – 20.
Nota 2 p. 107-108.
Nota 3 p.103-104.
Nota 4 p. 49

martedì 25 settembre 2012

una bellissima recensione... :)

"Caro opposto cromatico, ho finito di leggere il tuo libro. Al di là del divertimento personale, ci sono delle qualità che vanno evidenziate. Il gusto dei dialoghi, il senso del surreale, la predisposizione al narrativo teatrale e alla sceneggiatura. E il contenitore post-moderno della forma che contiene e amalgama molti generi. Concedimi, per questa volta, il tono lievemente professorale: la mia attitudine a scrivere versi e a conversare con poeti che mi deforma. Tra di noi parliamo così. Ma mi sono divertita molto, un gran bel sense of humor. Grazie del dono. Un saluto e a presto. B."
grazie a Bianca Madeccia per queste bellissime parole che interpretano in modo perfetto lo spirito con cui mi sono divertito a scrivere il romanzo. Ancora più gradite perchè vengono da una poetessa densa e ispirata come Bianca.

sabato 15 settembre 2012

9 settembre 2012




9 settembre 2012










feltrinelli di latina










quarto nella
classifica di vendita... :)


mercoledì 12 settembre 2012

work in progress... ?

CAPITOLO 1

“La valigia sul letto quella di un lungo viag... CLIC!”

Non aveva mai consentito a nessuno di dettare le atmosfere dei suoi momenti, figuriamoci subire l’ironia involontaria di una stazione radiofonica accesa quasi per sbaglio.

La valigia è davvero sul letto, il viaggio non sarà lungo. Un paio d’ore d’aereo o poco più, se ricorda bene dall’ultimo viaggio a Londra.

Adora Londra, fino dal suo primo viaggio aveva deciso che prima o poi sarebbe andata a vivere là. Quando girava con la brochure che schematizzava i percorsi dell’underground e aveva la sensazione di avere tutta la città a disposizione. Quella volta insieme a tre amiche aveva preso in affitto un appartamento. Qualcuno, e ricordava bene chi, le aveva dato un biglietto da visita su cui era scritto Pino’s accomodation, una scritta così inverosimile da sembrare uno scherzo. Questo Pino, invece, esisteva davvero.

Lo aveva contattato proprio lei, accordandosi per il prezzo e l’appuntamento presso la victoria station appena scesi dal treno che le avrebbe portate lì dall’aeroporto di Gatwick. Lo avevano visto solo quella volta Pino, che si limito a prendere l’anticipo e consegnare loro le chiavi con l’indirizzo e uno schemino della mappa della metropolitana su cui aveva cerchiato un nome lungo la linea nera. Nenè avrebbe imparato subito nei primi giorni che quella era la Northern Line e la fermata più vicina da Hoxton Street, dove le aveva sistemate Pino, era Highgate, il nome cerchiato sulla mappa.

Aveva imparato subito che conveniva fare l’abbonamento settimanale, la travel card, per le zone 1 e 2 così da muoversi senza problemi per tutta la parte centrale della città. E poi camminare. Le altre la seguivano. Lei dettava i tempi e le mete. Si faceva carico delle decisioni. Le altre ne erano atterrite, Nenè la viveva come una sfida. Decidere le regalava un piccolo momento di affermazione.

Camminare le è sempre piaciuto quindi nessun problema.

Anche adesso dovrà camminare molto. E anche adesso nessun problema, ha già contatti giusti per il lavoro. I curricula spediti le danno qualche possibilità che dovrà giocarsi bene.

Nenè ha sempre detto a tutti che lei se la sa cavare in ogni situazione. E questa avventura non la spaventa certamente.

Ma dove sarà finita quella borsa che usa sempre per il bagaglio a mano? Nel ripostiglio in mezzo a tutto quel caos?

Anche il citofono adesso. E’ davvero una congiura, vogliono farle perdere l’aereo.

“Sì, chi è? .. Questo citofono non funziona mai!”

“….”

“Apro, chiunque tu sia, sali pure al terzo piano. Sii veloce però, che sto partendo e ho poco tempo.”

La borsa, quella da usare per il bagaglio a mano spunta da sopra il mobile dell’ingresso. Un sorriso di soddisfazione e Nenè si allunga in punta di piedi per cercare prenderla.

Campanello.

Lo sbuffo che gli esce spontaneamente fa volare la ciocca di capelli ribelli che ogni tanto le finisce sulla bocca.

La borsa dovrà attendere.

La porta si apre su un volto che non immaginava proprio di vedere. L’imbarazzo è reciproco.

“Che vuoi?”

“Entrare, prima di tutto.”

“Devo prendere un aereo.”

“Lo so. E’ per questo che sono qui.”

“Non dovevi disturbarti. All’aeroporto ci arriverò con i mezzi pubblici.”

Lo sguardo della zia rimane fisso sugli occhi di Nenè.

“Ti concedo due minuti. Entra”.

Monica entra e si guarda intorno. Non era mai stata nella casa in cui sua figlia abita per conto suo da almeno cinque anni. Fissa le tende con i disegni etnici Quasi l’unico elemento colorato in una casa che sembra la versione Ikea dell’arredamento minimalista

Un ordine maniacale, Monica si aggira come in un ambiente innaturale.

“Stai analizzando il mio antro? E’ un po’ tardi per i consigli di arredamento, non credi?”.

Ancora lo sguardo di Monica si fissa negli occhi della nipote ma questa regge il confronto senza abbassarli.

“Potresti offrirmi almeno un bicchiere d’acqua?”

“Vuoi testare il mio senso di ospitalità, capisco”.

Monica butta la sua borsa a sacco sul divano con gesto infastidito. Nenè si dirige lentamente verso l’angolo cottura a prendere l’acqua così gentilmente richiesta. Meglio assecondare, meglio non arrabbiarsi. Servirebbe solo a perdere tempo.

“Come lo hai saputo?”.

“L’ho saputo”.

“E cosa pensi di ottenere venendo qua?”.

“Sempre aggressiva. Sei sempre stata così aggressiva”.

“Come te, zietta cara”.

Monica si stringe un suo scialle da nonnina che contrasta elegantemente con i suoi stivali rossi con tacco alto e i suoi jeans con strass Allunga una mano, prende la sua borsa a sacco e si mette a cercare dentro.

Nenè, che ha capito, le porge un posacenere mentre anche lei si porta una sigaretta alla bocca.

“Da quando fumi?”

“Ma non ti ricordi che la prima sigaretta me l’hai data tu?”

“Anche questa deve ricadere su di me”.

“Stai sempre a compatirti?”

Nenè come al solito studia l’abbigliamento della zia.

“ Ma porti ancora i jeans con gli strass?”.

“Io me la posso permettere ancora la 42”.

“Mi spiace averti deluso e non essere diventata anoressica”.

L’espressione del viso della madre risulta così indecifrabile che sente il bisogno di proporle un the. Si reca in cucina apre, lo sportello sopra il lavabo e due bicchieri cascano improvvisamente andando a frantumarsi nelle vaschette in acciaio.

(continua)

sabato 8 settembre 2012

16 aprile 2012- Presentazione del romanzo con Antonio Pennacchi

Presentazione ufficiale del romanzo
presso la libreria "piermario & co." di Latina
"Antonio Pennacchi e il sottoscritto"
e "Antonio Pennacchi legge alcune pagine del libro"

lunedì 3 settembre 2012

lunedì 10 settembre
presentazione alla Feltrinelli di Latina...
alle ore 18 più o meno

venerdì 17 agosto 2012

NON SO SE SOPRAVVIVERO' A QUESTA VITA













... grazie alla "Ensemble Edizioni"












... grazie a Daniela (la curatrice)...




















... il romanzo...